La seta tradizionale e la seta Tussah


La  seta  e   una  fibra  di  origine  animale,  derivante  dal  bozzolo  prodotto  dai  bachi e da altri lepidotteri,  il quale serve da protezione durante la loro metamorfosi.

 

Usata in Cina già all'alba dei tempi, la maggior parte della seta viene oggi prodotta nei paesi asiatici, mentre l’Italia, che deteneva molti allevamenti e una fiorente produzione fino alla Prima Guerra Mondiale, detiene attualmente una produzione di nicchia.

 

La seta è una fibra molto lunga e per questo, oltre ovviamente per la sua scarsità, è molto pregiata. Dopo il dipanamento del bozzolo, il filo di seta grezza (cruda) viene trattato in acqua calda, per migliorarne la lucentezza, la mano e la resistenza. Da questo trattamento derivano la seta cotta o la seta raddolcita, a seconda della durata del processo e del filato che si vuole ottenere.

I fili di seta si possono ritorcere fra di loro, per ottenere un filato più spesso ma altrettanto prezioso; in alternativa possono essere usati i cascami del processo di filatura, cardati e filati tra loro, con cui si ottiene un filo più irregolare e meno prezioso della seta cruda.

 

I tipi di seta:
La seta Reale è la più preziosa, fine e lucente; si ottiene dal filamento continuo del bozzolo (il filo può arrivare anche a mille metri di lunghezza).
La seta Mulberry è quella di gelso, lucida e scivolosa, con filamenti molto fini e lineari, quindi è pregiata e molto resistente.

La seta Schappe: è chiamata anche seta etica, perché deriva dai bozzoli precedentemente rotti dai bachi, che non vengono quindi uccisi nella sua produzione; il filo è chiaramente più corto e ha una finitura leggermente più opaca  rispetto alle precedenti. La seta shappe è particolarmente morbida e fortemente igroscopica.

La seta Bourette: è la seta un po' meno preziosa, perché prodotta a partire dai cascami della filatura della fibra più pregiata; a seguito della cardatura e della filatura, si ottiene un filato irregolare, con un buon grip

La seta Tussah è invece quella prodotta dal bozzolo dei bachi selvatici, non allevati, e infatti viene chiamata anche seta selvaggia o selvatica; è molto resistente e ha un ottimo recupero in seguito a trazione e uso prolungato della stoffa, è inoltre fortemente  igroscopica, quindi assorbe l'umidità e si asciuga velocemente, fornendo maggior tepore.

 

 

La fibra di seta è molto robusta e resistente alle deformazioni; il tessuto che ne deriva è lucente  e di una pregiatezza impareggiabile.  E' un  ottimo isolante termico e mantiene il calore  durante l’inverno e il fresco durante l’estate. Assorbe bene l’umidità, ma la rilascia lentamente, per questo rimane più umida del lino, della canapa e del bambù.

E' sensibile all’esposizione ai raggi solari e ai lavaggi aggressivi e ad alte temperature; la stoffa andrebbe conservata arrotolata e non piegata per non indebolire le fibre lungo le piegature.

 

La seta Tussah, rispetto alla seta tradizionale, ha una finezza inimitabile, una grande resistenza e un ottimo recupero a seguito della trazione e dell'uso prolungato della stoffa. Anch'essa è un ottimo isolante termico ma in più ha un'elelevata igroscopicità, cioè assorbe bene l'umidità e la rilascia velocemente, più della seta tradizionale.

 

LAVAGGIO DELLA FASCIA MISTO SETA

La fascia contenente la fibra di seta può essere lavata in lavatrice a 30°C, NON può essere messa in asciugatrice e può essere stirata a basse temperature (meglio se quando è ancora umida).